Portineria e Parlatorio

«Alla porta del Monastero si ponga un anziano assennato che sia capace di ricevere e di dare una risposta. Appena qualcuno bussa, o un povero chiama gli risponda: Deo gratias o Benedic, e con tutta mansuetudine che il timore di Dio ispira, si affretti a rispondere con la sollecitudine della carità» (RB 66).

«Tutti gli ospiti che sopraggiungano, siano ricevuti come Cristo, perché Egli dirà: “Fui ospite, e mi accogliesti” (Mt. 25,35) e a tutti si renda il conveniente onore, specialmente poi a quanti ci sono familiari secondo la fede, ed ai pellegrini» (RB 53).

L’ospitalità ha soprattutto un fine spirituale; attraverso essa il Monastero s’impegna ad offrire una vera scuola di orazione. Le monache sentono il dovere di dare edificazione agli ospiti, testimoniando la loro consacrazione a Dio.

La separazione dei parlatoti, tra la parte riservata alle monache e quella riservata ai visitatori, è stabilita da una gratta sdoppia, in ferro battuto e lavorata.