Suor Maria Carolina

Suor Carolina“Beato l’uomo che abita la tua casa, canterà sempre le tue lodi”
Sl 83

Sono Suor Maria Carolina al secolo Reyna Arriaga Ramos, sono messicana ed ho 33 anni. Sono arrivata in monastero il 12 settembre 2003 quando avevo 23 anni.

Vorrei in un piccolo riassunto raccontare come ho deciso di diventare monaca di clausura. Credo che un motivo sia perché sin da piccola mi piaceva partecipare nei gruppi della chiesa ed ho sempre avuto questo desiderio di seguire Gesù più da vicino, ma mi mancava molto per sperimentare nella vita, e non ero in grado di capire dove e come. Verso i 22 anni circa ogni volta che sentivo la parola di Dio nuovamente cominciavo a sentirmi un po’ incerta su quale strada scegliere, più o meno mi trovavo come Santa Teresa di Gesù Bambino, volevo abbracciare tutto ma era impossibile, mi sentivo attratta di più alla contemplazione ed allora ho deciso come lei disse: “Essere il cuore della Chiesa”. Io penso che solo nel cuore si possa essere capaci di sentire ed amare la sofferenza degli altri e solo nel cuore ci si può donare senza paura. Era bello sentire questo desiderio in me ma non poteva essere possibile poiché dicevo: Essere sposa di Gesù significa non avere problemi di salute. Io credo che da quando sono nata ho sempre avuto questo problema, poiché eravamo tanti figli, dieci in tutto, non era possibile per i nostri genitori capire i nostri bisogni da piccoli ed io credo di averne risentito di più. I miei sempre dovevano correre dai medici perché ero cagionevole, poi pian piano sono cresciuta e mia madre mi diceva: “Tu figlia mia non puoi darti la libertà di essere come sono le altre ragazze della tua età”, ed era vero perché ogni volta che volevo fare di testa mia era di cominciare da capo. Per questo il mio sogno non lo credevo realizzabile, e mi sono rassegnata a rimanere con i miei.

La mia vita consisteva nell’andare in chiesa e tornare a casa, ma un giorno sono stata mandata ad un ritiro, ne avevo vissuti tanti ma questo fu importante. Proprio lì ho conosciuto una famiglia che nel momento di presentarsi a tutti ha voluto condividere con noi, oltre al fatto di avere tanti figli, anche che avevano una figlia in un monastero in Italia. Fu molto bello vedere il loro la gioia di aver donato una figlia al Signore. Dopo che finì il ritiro incominciò un’amicizia. Un giorno vennero in casa mia a pranzo, e parlando ancora della loro famiglia è uscito di nuovo l’argomento della figlia monaca, ed è venuta fuori la domanda: “E tu cosa vuoi fare della tua vita?”. Sono rimasta senza parole in quel momento, potei rispondere solo che non lo sapevo. Allora uno di loro mi chiese come mai, essendo già maggiorenne per sapere. Io guardai mia madre e lui proseguì dicendo casomai anche tu volerai per l’Italia, tutto può essere. Mi invitò ad andare ad un ritiro da lì a pochi giorni, dove fu presente la rappresentante della Madre Abbadessa, che è la mamma di una delle prime ragazze che la Madre prese con se e portò in Italia, dopo tanto tempo che non avevano vocazioni. Con questa signora feci anche amicizia e mi fece vedere le foto di sua figlia e del monastero. Finalmente conobbi la Madre Abbadessa e parlammo. Mi ricordo che di tutto ciò che abbiamo detto mi disse che per Dio nulla è impossibile, mi disse inoltre che se volevo potevo andare a fare un’esperienza e che non avrei perso niente. Così mi decisi, ma nel frattempo mia madre si ammalò e non poté accompagnarmi da nessuna parte per preparare i documenti. A mio padre non dissi nulla della mia decisione ed il tempo di partire arrivava, insomma ero sola, lui non fu felice di vedermi partire. Nemmeno i miei fratelli sapevano della mia decisione di partire per l’Italia. Non ho dubbi che il Signore abbia messo questa famiglia sul mio cammino per farmi conoscere questa strada e farmi prendere la decisione giusta. Gli sono molto grata per essermi stati vicino fino al momento della mia partenza. Mio padre mi diede la sua benedizione prima di partire, ma senza pronunciare nessuna parola. Dopo la mia entrata in monastero non volle sapere più niente di me, poiché era molto dispiaciuto, talmente tanto che risentii la sua voce solo due anni dopo, il giorno del mio compleanno. Credo che ormai mi abbia perdonato.

Ci sarebbe tanto da raccontarvi poiché solo nella grazia di Dio si può agire oltre la nostra volontà, ed è così giacché nella vita dell’uomo Dio compie grandi prodigi, ma questo si può solo capire se la nostra fede è fissa in lui e se si è coscienti che vuole la nostra santità.

In monastero sono incaricata di preparare la nostra famosa tisana naturale per la cura dei calcoli renali, sono anche responsabile della lavanderia e aiuto negli altri incarichi nella comunità. Questo per farvi sapere che con la grazia di Dio sono qui e che con il Suo aiuto sono riuscita a compiere ciò che l’obbedienza mi chiede. Non riesco ad esprimere a parole quanto sia grata al Signore.

Il mio salmo preferito scritto all’inizio del mio racconto mi piace molto perché ogni volta che lo prego in me si accende un profondo desiderio e posso capire che nella vita non ci saranno vere dimore che siano sicure, stabili, se non proprio nella casa di Dio “la Chiesa”. L”uomo potrebbe far crescere questa grazia di Dio sulla sua persona, ha in se questo desiderio ma purtroppo la distrazione del mondo lo portano oltre questo orizzonte a volte rischiando di perdere l’opportunità di capire cos’è l’amore di Dio per lui, e che perfino gli uccelli possono trovare dimora nella sua casa e quanto più per l’uomo che è sua immagine viva. Se si capisce questo, la vita sarebbe diversa, cioè capire che Dio ci ama. Mi chiedo come mai possa esserci tanta indifferenza verso di lui. Nel mandare il suo figlio ce l’ha dimostrato e nel suo Spirito ce lo fa sentire.

Credetemi è bello stare nella casa di Dio, ma la bellezza più grande è che tutto possiamo superare con l’aiuto di Colui che ci da la forza. Si può guardare tutto come una grazia dove resta a me dare una risposta con una fede sincera, rimanendo sempre  nella sua volontà.

Vi ringrazio tanto per la vostra attenzione.

Dio vi benedica
Maria vi prenda per mano perché possiate arrivare a suo Figlio.
Lo Spirito Santo illumini ogni vostro atto d’amore verso di Lui.

Ricordatevi sempre che c’è qualcuno che vi ricorda nella preghiera.

Suor Maria Carolina o.s.b.
U.I.O.G.D.