Suor Maria Giovanna

Suor Giovanna

“Mi hai sedotto Signore e io mi sono lasciata sedurre, HAI FATTO FORZA E HAI PREVALSO”
Ger 20,7

Mi chiamo Suor Maria Giovanna osb. Il nome Giovanna significa: “Dio fa grazia”. Quante grazie ha fatto Dio nella mia vita!

Anche se sono nata nel seno di una famiglia cattolica molto praticante non avevo mai avuto in testa l’idea di donare la mia vita a Dio. Sono stata sempre molto debole di salute e sempre mi sono affidata al Signore, ho avuto sempre la certezza che Lui mi ascoltasse.

All’età di 15 anni ho avuto un primo invito a fare una scelta diversa; mio zio sacerdote durante la Santa Messa mi ha chiesto: “Hai mai pensato di donare la tua vita al Signore?”. Questa domanda si è inchiodata al mio cuore per ben tre anni. Forse aspettavo il momento giusto. Nel 2000 ho conosciuto Madre Raffaella che veniva dall’Italia per cercare vocazioni ed ho avuto un primo colloquio con lei. Ma ancora ero troppo debole per lasciare tutto e seguire il Signore, ma avevo promesso di finire il liceo e venire con lei a fare un’esperienza. Durante l’ultimo anno di liceo tante altre aspirazioni, ambizioni ed idee hanno occupato il mio cuore e la mia testa, tanto da distogliermi dall’idea di andare in monastero.
Avevo vinto una borsa di studio con i Legionari di Cristo, che oltre a realizzarmi come professionista mi avrebbe permesso di aiutare la chiesa con la missione ai bambini poveri. Avevo pure il ragazzo che mi voleva tanto bene. Quando ho finito il liceo mi trovavo un po’ incerta su quale strada prendere, ma mio padre mi disse: “Se vuoi entrare in monastero perché hai dato la tua parola, non sarai felice e non farai felici le altre. Se ti fa felice restare, resta! Perché Dio che è padre vuole innanzitutto la tua felicità.” Così ho deciso di continuare gli studi e di entrare in un’università. Appena dopo un mese di studi ecco che tornava la Madre Raffaella e mi chiese cosa avevo deciso, ed io convinta della mia scelta risposi: “Voglio continuare gli studi e in quello che posso aiutare come missionaria alle comunità più povere” e lei mi diede la sua benedizione. Il giorno dopo, il compleanno di mia madre, mentre ci preparavamo per la Santa Messa, meditando le letture in famiglia il Signore mi ha fatto capire che aveva un altro disegno per me:
“Chi può conoscere il volere di Dio, se Lui stesso non concede la sapienza? Chi può sapere cosa è gradito al Signore? Le tue vie non sono le mie vie! (I lettura)
Ma il tuo dono è il bene che fai non deve sapere di costrizione ma deve essere spontaneo. (II lettura)
Chi ama suo padre, sua madre, e persino la propria vita più di me non è degno di me. (Vangelo) (Cfr T.O. Sett. 23)” 

Dio era stato molto chiaro, ricordo bene quel momento, ho visto come in un attimo sono crollati tutti i castelli di sabbia di tutti i miei progetti e sogni, mi chiedeva di dare a Lui questa mia vita e di farla eucarestia = vita di ringraziamento e dono per gli altri.
Ricordo che dentro di me c’era un fuoco che volevo spegnere e continuare la mia vita di sempre, ma nessuno può resistere alla voce di Dio! Mi aveva sedotto, aveva fatto forza e finalmente ha prevalso. (cfr Ger 20)

Sono entrata in monastero all’età di 18 anni, l’11 ottobre 2001. Dopo un anno di aspirantato, per conoscere il carisma benedettino e la lingua italiana, incominciai il 13 ottobre la mia prima prova: “postulantato”, ovvero il tempo che ci aiuta a sperimentare con il servizio della liturgia e della mensa: il servizio alle sorelle. Il 12 ottobre del 2003 incominciai il noviziato: “Tempo di fidanzamento” che prendendo le parole di Osea: “La porterò nel deserto e parlerò al suo cuore” in questo anno ci chiedono di spezzare per un po’ i rapporti con la famiglia e con gli amici per ascoltare più attentamente la voce di Dio. Il 31 ottobre  2004 ho fatto la mia vestizione monastica e professione temporanea; in questo tempo l’obbedienza mi chiese di iniziare a studiare scienze religiose e posteriormente anche teologia. Il 4 novembre 2007 con grande entusiasmo e trepidazione ho ricevuto il velo della consacrazione virginale emettendo i voti solenni, quel giorno anche mia sorella ha fatto la sua vestizione e professione temporanea.

Ho servito la mia comunità in questo tempo con gli uffici di foresteraria, dolcera, portinaia e attualmente economa. Aiuto anche nel laboratorio del ricamo e nell’animazione della liturgia con il suono dell’organo e della cetra.

Sono una giovane monaca messicana che per aver sangue latino sono po’ estroversa di natura. Ma certa che il Signore vuole la mia felicità perché Lui ama chi dona con gioia, voglio soltanto essere un riflesso di quel grande amore che Dio ha nei miei confronti. Voglio trasmettere la gioia che il Signore mi dona con la sua grazia ogni giorno. Credo fermamente che Dio ascolti ogni mia preghiera, che veda ogni azione fatta per amore, prende nelle sue mani ogni piccolo sacrificio e lo trasforma in benedizioni per i miei cari, per coloro che si affidano alle miei preghiere e per il mondo intero.

Dio non si lascia vincere in generosità e perciò faccio l’invito che ha fatto già Giovanni Paolo II tempo fa:
“Aprite, spalancate le porte del vostro cuore a Cristo!” Lui non toglie nulla e dona tutto.

Suor Maria Giovanna osb